TRE CHIAVI PER IL FUTURO
di Antonino Saggio
Quest’articolo tratta del consumo di suolo, del ruolo delle infrastrutture
delle aree abbandonate.
Si mette l’accento prima sul consumo del suolo, generato dall’antropizzazione.
Questo fenomeno è pericoloso per la sua irreversibilità (“il suolo non
si riprende in un arco temporale che possiamo praticare.”) e perché
causa una ricaduta (del sviluppo d’una regione per esempio).
Qui è presentato l’esempio interessante della cementificazione.
“La cementificazione, per esempio, è la prima causa delle frane o dei
dissesti idrogeologici. Molti lo sanno, ma non tutti connettono. La ragione è
semplice: un suolo impermeabilizzato accelera il moto dell’acqua che si
convoglia in punti specifici scavando, invece che calare verticalmente in falda.
L’Impermeabilizzazione del suolo e il convogliamento dell’acqua si sommano
naturalmente alla mancanza del ruolo protettivo e consolidante della
vegetazione.”
Queste dissesti causano dopo qualche tempi incidenti come per esempio quale
che successo con treno in bilico sulla ferrovia a un solo binario in Liguria. C’erano
diversi responsabili che hanno lasciato la situazione si degradare senza
intervenire.
In italia, la situazione si generalizza e molte infrastrutture sono in
degrado o abandonnate. Per esempio le linee ferroviarie non sono intertenute ,
malgrado la “cura del ferro”. Il contrario dovrei essere fato, ma secondo il
sito Ferrovie abbandonate in Italia, “Il database delle ferrovie non più utilizzate” (http://www.ferrovieabbandonate.it/),
si deduce che in Italia abbiamo 6000 km di tracciati dismessi.
Delle piste ciclabile sono poi poste su queste linee ferroviarie perché non
sono costose, ma alla fine senza essere intertenute anche loro. Si parla di “GreenWays”.
Nonostante il fatto ch’è piacevole e durabile di avere piste ciclabile ,
quest’azione è peccato perché il trasporto pubblico dei cittadini su ferro
permette di ridurre il traffico, di collegare i piccoli centri tra loro e di
sviluppare le regione. Eco perché è importante il mantenimento ferroviario, è
che una strada per un futuro prossimo può essere di sviluppare questi reti. Per
evitare degradi rapidi, gli architetti e abitanti devono anche fare attenzione all’impianto
degli edifici e il loro rapporto con l’ambito intorno per evitare conseguenze
nefaste. Si deve fare un studio più
avanzato sulla geologia, la sostenibilità dell’edificio nel suo contesto e
trovare soluzione pure per il recupero del suolo.
Il e-government è nuovo modo
di concepire la tutela paesaggistica attraverso il coinvolgimento diretto del
cittadino (individuale o collettivo), favorendo la trasparenza, il dialogo e la
partecipazione. Puo essere un alternativa interessante e permetterei di
responsabilizzare.
Vorrei pure presentare l’interesse che possano rappresentare le nuove
tecnologie per una migliore gestione del territorio e del paesaggio attraverso
una redazione:
La “Rappresentazione formativa” per l’analisi della vulnerabilità del
paesaggio antropico. Due ambiti territo- riali a confronto: il centro storico
di S. Elia Fiume Rapido (Fr) e il bacino minerario di Coreno Ausonio di Assunta
Pelliccio .
“Informative Representation”
for the vulnerability analysis of anthropic landscape. Two different areas in
comparison: the historical center of St. Elia Fiumerapido (Fr) and the mining
site of Coreno Ausonio
”La concomitanza
di fattori come lo sfruttamento del suolo e la vulnerabilità fisica del
territorio produce un rischio paesaggistico particolarmente elevato che deve
essere mitigato attraverso un’analisi dei livelli di criticità per i diversi
ambiti territoriali. I sistemi informativi rappresentano un valido supporto per
la gestione e visualizzazione sintetica di dati molto eterogenei. In questo
con- tributo si illustrano due diverse procedure di ana- lisi progettate per
ambiti paesaggistici differenti: il centro storico di S. Elia Fiume Rapido, in
provincia di Frosinone, e il bacino minerario di Coreno Ausonio, in provincia
di Latina. Questi due casi configurano esempi in cui la “Rappresentazione
Informativa” è fondamentale sia per preservare le testimonianze del passato che
salvaguardare l’ambiente da attività antropiche incontrollate.”
Questo passaggio illustra bene l’interesse degli sistemi informativi:
“I sistemi
informativi, in grado di gestire ma soprattutto visualizzare con un’adeguata
rappresentazione dati molto eterogeni, sono un prezioso supporto per la
definizione ed analisi della vulnerabilità paesaggistica e, in particolare, per
il controllo dei processi di trasformazione a cui il paesaggio è sottoposto
continuamente. Con il crescente tentativo di coniugare l’informazione alla
modellazione, sempre più spinta, delle forme spaziali ed in particolare del
territorio, i sistemi informativi stanno fornendo metodi sempre più rigorosi e
differenziati in relazione alle diverse scale di rappresentazione utilizzate
(Aspinal, 1999): la funzionalità 3D di questi sistemi, crea forme spaziali
elementari o complesse, architettoniche o ambientali su cui è possibile
applicare, infatti, analisi multidisciplinari. L’informatizzazione del dato
paesaggistico si traduce in una cartografia cognitiva o “Rappresentazione
Informativa”, in cui il dato fisico, geografico e topologico è associato ai
caratteri del paesaggio narrativo e antropizzato, in modo da rappresentare e
comprendere nella loro interezza fenomeni diversi. Una rappresentazione informativa
per sua struttura dinamica che si coniuga all’e-government5 , nuovo modo di
concepire la tutela paesaggistica attraverso il coinvolgimento diretto del
cittadino (individuale o collettivo), favorendo la trasparenza, il dialogo e la
partecipazione.”
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